Bullismo: Il lato Oscuro dello Sport

Bullismo: il lato oscuro dello sport.

Cos'è il bullismo?
Il bullismo è un'azione verbale o fisica che può includere chiamare soprannomi sgradevoli, minacce di violenza, schernire qualcuno, schiaffeggiare e ferire qualcuno emotivamente e / o fisicamente. Oltre al bullismo verbale e fisico c'è il bullismo relazionale che mira a sminuire e mettere in imbarazzo una persona.
Il bullismo è un fenomeno frequente in molteplici campi così come nello sport. Il bullismo riguarda la vittimizzazione degli atleti e può portare a problemi di prestazioni, bassa autostima e problemi di salute mentale come depressione, autolesionismo, ansia, uso di droghe, comportamenti a rischio e nel peggiore dei casi suicidio.

Negli ultimi anni il bullismo ha assunto anche la forma di cyberbullismo che è un tipo di bullismo che include insulti e minacce tramite e-mail, testi e social networks. Può anche includere la diffusione di informazioni personali o ingiurie su blog, social networks o siti web.
Perché si verifica il bullismo?
Il bullismo è un problema relazionale e ci possono essere molteplici ragioni alla base di questo fenomeno. Tra questi vi sono la gelosia, l'invidia, diversi livelli di discriminazione come quella sessuale, razziale ed ignoranza. A volte possono esserci ragioni egoistiche e il bullo può avere paura delle norme culturali e ambientali a cui deve attenersi.
Comunemente si crede che il bullismo avvenga tra coetanei, la verità è che a volte può essere attuato da adulti nei confronti di minori. Detto questo, alcuni allenatori ritengono che per aumentare la forza mentale, migliorare le prestazioni quando si sentono sotto pressione, i giocatori o atleti devono essere vittime di bullismo. Questo ha lo scopo di smantellare la loro identità individuale per concentrarsi soprattutto sull'obiettivo della squadra. Sebbene questi ultimi scopi possano sembrare giustificabili ad alcuni, il bullismo influisce negativamente sulla passione e sulla motivazione degli atleti per quello sport e questo può portarli ad abbandonarlo.

A volte il bullismo è sottovalutato perché in alcuni specifici sport è prevista aggressività. Gli sport agonistici sono visti come un'opportunità per sviluppare abilità come l'autodisciplina, l'ambizione e la motivazione al successo. Tuttavia, in alcuni casi, gli sport competitivi possono essere caratterizzati da un ambiente stressante che continua a promuovere atteggiamenti negativi e conflitti. Inoltre, il bullismo può essere incoraggiato e modellato da allenatori, genitori e influenti compagni di squadra. Il bullismo è accompagnato da vergogna e paura e quindi spesso non se ne parla perché gli atleti non vogliono apparire deboli e vulnerabili. In alcuni casi possono essere preoccupati per le conseguenze che potrebbero subire se riportano di aver subito atti di bullismo. Un esempio, nel calcio può riguardare l'iniziazione di una squadra, gli abusi e le umiliazioni che i nuovi giocatori devono subire per far parte della squadra ed essere accettati dai compagni di squadra. In questo tipo di bullismo, la vittima dovrebbe sopportare e accettare le attività violente o imbarazzanti che gli vengono richieste da eseguire. Inutile dire che queste attività distruttive influenzano negativamente il benessere della persona e il piacere di far parte di quella squadra sportiva e di quel club. Pertanto gli atleti iniziano a perdere la concentrazione e cambiano squadra o abbandonano quello specifico sport.
Sebbene molte federazioni e club calcistici abbiano una politica di tolleranza zero nei confronti del bullismo, come accennato in precedenza, a volte gli allenatori sono i bulli che continuano ad umiliare e punire i giocatori come un modo per insegnare disciplina, tenacia e competitività. Questo punto di vista è adottato nonostante sia altamente dannoso per gli atleti, specialmente quelli più giovani.
Quando gli atleti giocano a un livello superiore, i social media possono essere particolarmente crudeli e distruggere l'immagine e la reputazione dell'atleta, influenzando la loro autostima così come i loro livelli di performance. Lo stesso può avvenire da parte dei tifosi che durante le partite insultano, fanno commenti maleducati ed manifestano grande delusione quando i giocatori commettono errori. Infine, in particolare nello sport giovanile, i genitori possono svolgere un ruolo significativo nella creazione di una sana cultura sportiva; e gli stessi genitori possono al contrario essere dei bulli e portare i giovani atleti a sviluppare sentimenti negativi sul loro sport ed a minare l'aspetto del divertimento.
In breve, il bullismo è una forma di traumatizzazione e questi ricordi possono rimanere bloccati nel cervello subcorticale emotivo influenzando la bassa autostima e la performance.
Di seguito sono riportati 3 suggerimenti per sconfiggere i bulli:
1) Le organizzazioni ed i club dovrebbero mettere in atto misure preventive e avere un atteggiamento di tolleranza zero nei confronti del bullismo a causa dell'impatto che ha sul benessere degli atleti e sui livelli di performance.
2) La promozione di un ambiente sportivo sano e di relazioni di sostegno all'interno delle associazioni e dei club sportivi è importante.
3) Nello sport giovanile è necessario coinvolgere i genitori e i leaders adulti per garantire sensibilizzazione sul bullismo e sull'impatto che può avere sulle prestazioni sportive di un bambino e sulla vita in generale.

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