Divertirsi Performando!

Se ti diverti performi meglio, se performi meglio ti diverti!  Come creare quindi il divertimento nella performance?

Il divertimento crea benefici e noi possiamo creare un ambiente che lo stimoli al fine di applicarlo in vari contesti. Spesso si prova troppa pressione e lo sport, il lavoro o la performance creativa si concepiscono solo come un grande impegno e sacrificio. Creare divertimento durante l’allenamento e la formazione ed affrontare le situazioni e le sfide è possibile utilizzando tecniche di immaginazione.

 

Nel creare divertimento vi sono molti benefici, alcuni ovvi, quali eccitamento, gioia, emozione positiva, desiderio di continuare a praticare quello sport o quell’attività. Per quanto concerne l’ambito sportivo, spesso i giovani atleti cessano di praticarlo attorno all’età dei 13 anni quando lo sport smette di essere principalmente divertimento e diviene responsabilità, senso di colpa, paura e frustrazione, ovvero emozioni strettamente negative. Provare questi sentimenti e pensare troppo alle conseguenze sono tutte distrazioni che poi appesantiscono la performance. Domande quali “sarò abbastanza bravo?”, “ce la farò?”, “sarò in grado?”, “sarò all’altezza?” evidenziano insicurezza, sfiducia nella propria capacità e valore ed aumentano la probabilità nell’attuare il tipico confronto con gli altri. Questo atteggiamento porterà ad un confronto disfunzionale con un’attenzione selettiva rivolta alla conferma delle proprie “debolezze” creando quindi una pesantezza emotiva ed una minor probabilità di successo della propria performance e dell’immagine di sé in relazione agli altri. Contrattaccare tutte le emozioni negative diviene quindi molto faticoso.  Divertirsi, non è scontato e nemmeno una modalità che si attua “con il pilota automatico”, anzi diviene anch’essa una sfida.

 

 

Divertirsi aumenta la motivazione e crea sinergia e teamwork sia in ambito lavorativo, sportivo che creativo.

 

 

Durante e prima della performance invece che pensare a quale errore posso commettere in un futuro, oppure “cosa ho sbagliato nel passato e cosa potrebbe andare ancora storto”, sarebbe utile ed efficace mantenere il focus nel presente e divertirsi in quel momento. Rimanere nel presente e vivere il “qui ed ora” permette di assaporare appieno la performance. Il divertimento previene la distrazione e coltivarlo aumenta la passione per l’attività che stiamo svolgendo. Dobbiamo ricordarci di vivere la variabile divertimento in ciò che performiamo. E’ uno strumento mentale il divertimento.  Sgravarci da pesantezze potrebbe essere facilitato da strategie semplici quali guardare qualcosa di “leggero “ la sera prima della gara, di un intervento militare o di grande precisione clinica, di una performance musicale e creativa,  ascoltare la musica od una canzone specifica che mette di buon umore, oppure si possono utilizzare tecniche più sofisticate e specifiche quali la visualizzazione. Quest’ultima viene insegnata dal mental e performance coach in modo preciso, specifico ed efficace con lo scopo di aiutare a raggiungere gli obiettivi prefissati. www.performanceexpansion.com

 

Allora occorre porsi la seguente domanda “Cosa rende per me questa attività divertente?” . Chiedersi cosa rende la performance divertente è cruciale al fine di alimentare e potenziare quelle variabili. Un atleta può riportare il fatto di muoversi velocemente,   mentre la ballerina può affermare che il divertimento è legato al muovere il proprio corpo in sintonia con la musica ed in  modo creativo, per alcuni business men il lavoro può essere fonte di divertimento qualora legato all’opportunità di insegnare ad altri, i chirurghi possono trovare soddisfazione ad essere di aiuto, i musicisti amano poter creare nuovi suoni oppure improvvisare, oppure essere in sintonia con altri…sapere quindi per ogni performer cosa significa esattamente per il corpo e per la mente divertirsi, aiuta a sviluppare e mantenere questo stato d’animo.  

 

Per potersi divertire occorre creare la leggerezza. A volte però la sua mancanza ha radici profonde in condizionamenti che partono da “c’era una volta”. A tal proposito occorre quindi “decondizionare” la mente facendo un “reset” con tecniche molto sofisticate e supportate dalla ricerca quali quelle del programma di performance expansion, www.performanceexpansion.com, per accedere alla parte subcorticale ed emotiva proprio per evitare che il performer rischi la sindrome di burnout.

 

In alcuni paesi come gli Stati Uniti vi è particolare pressione nel far perfomare i propri figli ad alti livelli nello sport per ottenere borse di studio scolastiche e conseguentemente uno status sociale elevato. Questo atteggiamento da parte dei genitori avviene nonostante la ricerca dimostri che solo una piccola percentuale riesce indipendentemente da tali sacrifici ad accedere a quest’opportunità e nonostante la maggior parte dei bambini voglia solo divertirsi e non vivere questa attività con elevate pressioni. In Italia il sistema è diverso, ma nonostante questo vi sono genitori che trasmettono caratteristiche quali il perfezionismo, il controllo e la rigidità che non permettono di inserire “l’ingrediente” del divertimento nella vita e questo insegnamento successivamente condiziona la persona anche in età adulta.

 

A volte, oltre ai genitori, anche gli allenatori nello sport e gli insegnanti in ambito scolastico ed accademico investono particolarmente sulla performance perfetta dei minori invece che sulla leggerezza e sul processo dell’esperienza positiva di apprendimento. Il divertimento viene o non viene quindi insegnato da vari “attori” della nostra vita che contribuiscono a condizionarci. 

 

Quando le persone performano ad alti livelli, sia per il compito da svolgere che per i condizionamenti, sono soggetti a dimenticare l’aspetto del divertimento nella performance.  Ricordare momenti nella propria vita di leggerezza, applicare le stesse modalità quali “provare a dare e ricever sostegno incondizionato”, con altre persone del team, oppure anche con affermazioni positive autoreferenziali, avere una mente “più giovane e spensierata”, praticare visualizzazioni in cui vengono incorporate tecniche di ancoraggio possono essere tutte strategie che possono aiutare a richiamare uno stato emotivo funzionale alla performance. Stupirsi, guardare oltre il risultato, notare il processo dell’esperienza, notare la bellezza dei fattori che sono coinvolti nella performance per divertirsi.

 

Il programma di performance expansion, www.performanceexpansion.com,  non solo mira ad ottenere il risultato desiderato, ma ha lo scopo di ottenerlo divertendosi. Cosa aspettiamo, creiamo allora una mente libera dai condizionamenti, una mente che sente con l’entusiasmo del bambino e guarda con la consapevolezza dell’adulto. E’ tempo di divertirsi!

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