Il duro lavoro dei Clowns

Tra i vari performers creativi, quali acrobati, mangiafuoco e giocolieri i clowns hanno sicuramente un duro lavoro da eseguire. Il loro lavoro è quello di intrattenere le persone e per fare questo si devono costantemente adattare all’audience che hanno di fronte.  A seguito della partecipazione alla conferenza del collega il Dr Menard queste sono alcune riflessioni.

 

Per riuscire a fare sinceramente ridere le persone occorre possedere grandi capacità mentali ed una mente agile. I clowns devono spesso improvvisare, interpretare e capire, oltre che la cultura e lo humour di chi gli sta di fronte, anche quello che sta succedendo come dinamica per poi performare.

 

Per questi artisti, è importante prepararsi, ma è fondamentale lasciare alla metà della propria performance lo spazio per l’improvvisazione.  Quando ci si prepara troppo ci si riduce a farlo per sé stessi e non veramente per il pubblico, perché quest’ultimo è sempre diverso e come un sarto l’artista deve “tagliare e cucire” il sorriso a seconda delle persone con le quali interagisce. Durante lo spettacolo, i clown coinvolgono membri del pubblico che sono spesso diversi tra loro. A tal proposito è una sfida, perché non è un intervento programmato ed i simpatici performer devono adattarsi alle persone con cui interagiscono perché lo scopo è intrattenere indipendentemente dalla tipologia di pubblico.

 

Come per i clowns, anche l’approccio del programma di performance expansion, www.performanceexpansion.com, nonostante sia strutturato e pratico, lascia spazio alla flessibilità e si adatta a chi si trova “davanti”. Occorre non forzare un approccio, ma efficacemente adattarlo e modellarlo al performer. Ascoltare per rispondere o ascoltare per comprendere sono concetti diversi dove nell’ultimo si presta particolarmente attenzione ai vari dettagli quali il tono della voce, la postura, le espressioni facciali ed i clowns  sono artisti che devono saper ascoltare per comprendere.

 

Un’ altra caratteristica fondamentale che hanno questi performers è quello di entrare nel personaggio, soprattutto se questo è molto diverso da come la persona è nella realtà. Entrare nel personaggio come per esempio fanno gli atleti quando ripetono la routine da eseguire durante la gara è una modalità che utilizzano anche gli artisti prima di trovarsi sul palco, per esempio durante il riscaldamento oppure quando indossano il costume di scena.

 

Alcuni applicano una routine che consiste in movimenti specifici o respiri con tecnica di mindfulness. Alcuni, come i giocolieri applicano tecniche di grounding ovvero di radicamento perché per loro la parte più importante del corpo sono i piedi in quanto quando ben saldi sul pavimento permettono di rimanere in equilibrio e di poter utilizzare appropriatamente le mani.  La routine prima di salire sul palco permette di raggiungere una performance ottimale in quanto, per essere un vero professionista,  si deve eseguire quello che ci si aspetta che venga eseguito e questo crea molta pressione.

 

Artisti del Cirque du soleil in Las Vegas performano, secondo quanto riportato dal collega, circa 475 volte all’anno e per loroa mantenere alti livelli di motivazione e passione è una sfida. Lo spettacolo, nonostante sia sempre lo stesso, non lo è in realtà proprio perché l’audience cambia. Come fanno questi artisti a mantenere alta la motivazione ed a performare ad elevati livelli? I veri professionisti trovano modi per migliorare, sono proattivi e trasformano le sfide in opportunità. I migliori sono ossessionati e curiosi nel sapere cosa fare per migliorare, sono proattivi per capire come potenziare le loro capacità, sono capaci nel mettersi a proprio agio nel disagio ovvero abbracciare la vulnerabilità ed infine trovano il modo per guardare ogni giorno con occhi diversi il loro pubblico grazie alla loro creatività.

Il programma di performance expansion, www.performanceexpansion.com,  insegna tecniche di rilassamento e di recupero, di espansione delle proprie capacità, permette di trasformare la propria vulnerabilità ed insicurezza in resilienza oltre che mirare alla  rielaborazione di  blocchi emotivi e creativi.

Impariamo dai clown, mettiamoci in gioco creando il sorriso negli altri!

Indietro